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Edizione 2015 - Giardini straordinari, giardini da collezioni

14. LA RARETÉ SE MANGE-T-ELLE ?

published at 19/09/2017

La rarità si mangia o è fatta per essere vista?

"La rareté se mange-t-elle ?", Festival des Jardins 2015 - © E. Sander

È la sfida di questo giardino che ci fa penetrare in un ghiotto universo. Composto esclusivamente da piante commestibili, permette di vedere una collezione di queste piante e offre un'originale associazione di vegetali. Rappresenta l'opportunità di scoprire varietà dimenticate e di osservarle diversamente. Conoscete la radice della salsefica, del radicchio o del topinambur? Ma sapete a che cosa assomigliano queste piante? Sapete come fioriscono?

Varcate il passaggio stagno ed immergetevi in un giardino creato dall'uomo dove l'espressione delle piante è stata lasciata libera. La trama ottagonale sul suolo, le tavole delle coltivazioni e la struttura, reliquia abbandonata di un'antica serra, contraddistinguono questo spazio gestito dall'uomo. È un vecchio laboratorio di studi di verdure commestibili, vecchio perché le verdure hanno deciso di scappare, riprendere la propria libertà e riappropriarsi di questo luogo. Da una parte, espone una produzione realizzata in laboratorio che presenta la moltiplicazione e il miglioramento delle specie. Dall'altra, i vegetali crescono e svelano le loro possibilità. I fagioli, piselli e luppoli si ergono per impadronirsi della struttura. L'aneto e le zucche crescono a dismisura e invadono, poco a poco, il giardino. Le senapi, le cicorie, le salsefiche ed i radicchi si moltiplicano e si intrecciano per presentare i loro fiori. Le bietole vi esibiscono colori scintillanti, gli alchechengi i loro frutti originali e i carciofi le loro maestose silhouette. Tutti questi vegetali sfilano nella collezione e modellano questo giardino. Le piante vi si sviluppano al fine di mostraci alcune delle loro caratteristiche spesso ignorate. La rarità non risiederebbe forse qui?

PROGETTISTI

Bertrand COUDRAY, Jean-Charles BUSSON e Romain SAMSON, paesaggisti DPLG, e Jérôme MURE, imprenditore paesaggista
FRANCIA
 

Da sinistra a destra: Romain Samson, Bertrand Coudray, Jean-Charles Busson e Jérôme Mure

Originario dalla Normandia dove è cresciuto di fronte alle pianure coltivate e alle foreste, Romain Samson si confronta molto presto con l’universo paesaggistico. Infatti, sin dai suoi 15 anni, affascinato dall’universo vegetale, segue una formazione professionale che si è conclusa con l’ottenimento di un brevetto di studi professionali «vivai» ad Evreux. Nel 2013, finisce i suoi studi ed ottiene il diploma della Scuola Nazionale d’Architettura del Paesaggio di Lione. Paesaggista libero professionista, lavora in stretto collegamento con Interlieu (studio paesaggistico di Lilla) curando progetti urbanistici che prestano la massima attenzione a tutti gli elementi paesaggistici che fanno parte integrante dell’approccio progettuale. La sua partecipazione al Festival dei Giardini di Chaumont-sur-Loire è una specie di seguito della sua formazione iniziale che gli permette di lavorare spazialmente piccoli spazi e, in questo modo,  di interrogare di nuovo l’idea stessa del giardino.

Bertrand Coudray è paesaggista.  Cresciuto tra città e campagna, il suo spiccato gusto per la creazione, la costruzione e il viaggio lo spinge a modificare i propri studi universitari  al fine di vivere appieno la sua passione per il paesaggio. Titolare di un diploma della Scuola Superiore d’Architettura e del Paesaggio di Lilla, ottenuto nel 2013, si interessa alle problematiche di rivitalizzazione patrimoniale e di inserimento dei paesaggi nei extraterritoriali, in particolare nell’Africa del Nord e nelle Comore. Cura, avvalendosi delle sue riflessioni, diversi progetti in Francia e all’estero ed esplora nuove esperienze come, quella del Festival Internazionale dei Giardini di Chaumont-sur-Loire.

Nato a Vannes nel Morbihan, Jean-Charles Busson è cresciuto nella regione della Grande Brière situata tra Nantes e Saint-Nazaire. Nel 1999, si iscrive alla Scuola Superiore delle Belle Arti di Nantes. Il suo lavoro è prevalentemente fotografico. Realizza numerose serie di ritratti delle persone del entourage. Le sue fotografie, scattate sia in interni che in esterni, svelano tempi fermi e carichi di nostalgia. Dopo avere lasciato la sua famiglia, il suo lavoro si orienta verso ampi spazi vuoti e spopolati che evocano l’assenza e il silenzio. Dopo i suoi studi presso la Scuola delle Belle Arti, lavora sei anni per un illustre fioraio parigino. Riprende studi di paesaggista presso la Scuola Nazionale Superiore d’Architettura e del Paesaggio di Lilla dove ottiene, nel 2013, il suo diploma. Si interessa oggi, ricorrendo al disegno, alla vegetazione spontanea degli ambienti urbani e più particolarmente a quella che colonizza un po’ ovunque i marciapiedi e le strade lastricate.

Jérôme Mure, imprenditore paesaggista dal 2009, è sempre stato affascinato dall’universo vegetale e dalle sue numerose varianti. Nato a Cannes e cresciuto in riva al Mediterraneo, dopo avere conseguito una maturità scientifica, ha seguito, senza esitare, studi paesaggistici ottenendo un brevetto di tecnico superiore in Pianificazioni Paesaggistiche. Si iscrive poi a una classe preparatoria della Scuola Nazionale del Paesaggio. Dopo avere superato il concorso d’ammissione, segue una formazione di un anno presso l’ENSAPL di Lilla. Le ricche opportunità  offertegli dal sud della Francia gli fanno compiere 1000 chilometri indietro per lanciarsi in un’altra esperienza, quella di imprenditore paesaggistico, nella sua regione natale.

PIANTE DEL GIARDINO

Agastache foeniculum
Allium ampeloprasum
Allium scorodoprasum
Amaranthus gangeticus
Beta vulgaris 'Red Rhubarb'
Cardiospermum halidacacabum
Chenopodium capitatum
Cucumis sativus 'Empereur Alexandre'
Cucumis sativus 'Poona Kheera'
Cucurbita moshata 'Tromba d'Alenga'
Cucurbita pepo 'Patisson Blanc'
Cucurbita pepo 'Pomme d'Or'
Cucurbita pepo 'Vert pâle de Bennings'
Cyclanthera explodens 'Naud'
Cynara scolymus 'Gros vert de Laon'
Dolichos lablab 'Ruby Moon'
Fagopyrum dibotrys
Helianthus tuberosus
Humulus lupulus
Mentha longifolia 'Buddleia'
Phaseolus coccineus
Physalis peruviana
Raphanus sativus caudatus
Rheum rhubarbarum
Sanguisorba officinalis 'Tanna'
Smallanthus sonchifolius
Tragopogon porrifolimum
Trichosanthes cucumerina
Tropaelum tuberosum
Tropaeolum majus
"La rareté se mange-t-elle ?", Festival des Jardins 2015 - © E. Sander
"La rareté se mange-t-elle ?", Festival des Jardins 2015 - © E. Sander
"La rareté se mange-t-elle ?", Festival des Jardins 2015 - © E. Sander
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